
Si tratta di un'arte marziale sviluppatasi nel sud della Cina, una delle branche del termine generico Kung-Fu originatesi nel Tempio di Shaolin costruito nel 495 dall'Imperatore Wei Xiao Wen (471-500).
Il Vinh-Xuan è uno stile di combattimento diretto, efficiente, scientifico, in cui l'aggressore è soverchiato da velocità e potenza.
Essendo un'arte marziale gli aspetti del combattimento sono solo una parte dell'intero sistema e molta enfasi è data anche al rilassamento fisico e mentale ed alla salute.
Questo tipo di rilassamento dinamico può essere di grande beneficio per i praticanti nella vita di ogni giorno, in questa società così stressata.
Noi impariamo a vivere con la natura e non contro di essa.
(Master Ngo Si-Quy)
Filosofia
Fin dall'inizio, il Vinh-Xuan è stato elaborato sui tre principi di:
Vinh-Xuan perfeziona le sue tecniche di mani incollate e altre parti del corpo per raccogliere le informazioni (non soltanto tramite gli occhi)
2. analisi
Confrontare le informazioni in entrata con la conoscenza già acquisita e proporre una serie di soluzioni
3. reazione
Selezionare la miglior soluzione
E' molto interessante notare che questo modello è ancora valido nelle attuali tecnologie.
Infine un uomo nel combattimento deve diventare con un salice in una tempesta, flessible, solido e coraggioso.
L'uomo saggio sviluppa la sua intelligenza, mentre gli altri contano solo sul loro fisico.
(Master Ngo Si-Quy)
La leggenda

Intorno al 1732 molti monaci Shaolin cooperarono con i gruppi dei rivoluzionari con lo scopo di unire le loro conoscenze ed addestramenti al combattimento e l'obiettivo di "abbattere i Qing e restaurare i Ming".
Ma la dinastia Qing decise di distruggere il Tempio di Shaolin e quasi tutti i monaci vennero eliminati.
Solo cinque grandi maestri di Shaolin: Jee Shim Sim-Si, Fung Do-Dak, Miu Hin, Bak Mui and Ng Mui-Si Tai riuscirono a fuggire con la promessa di continuare le loro attività con i ribelli.
Questo evento importante contribuì alla diffusione del kung-fu di Shaolin in tutta la Cina.
Ng Mui si rifugiò nel tempio della Gru Bianca sulla montagna Daliangshan dove continuò la pratica delle arti marziali.
Un giorno, causalmente fu testimone di un combattimento tra un serpente ed una gru e le loro movenze la ispirarono.
Un giorno, causalmente fu testimone di un combattimento tra un serpente ed una gru e le loro movenze la ispirarono.
Così iniziò inventò un nuovo metodo di addestramento, che era una combinazione della conoscenza del kung-fu e delle nuove idee scaturite da ciò che aveva osservato.

Ng Mui insegnò il suo nuovo stile a Yim Wing-Chun e chiamò questo stile Wing-Chun.
In seguito Wing-Chun sposò un mercante di sale di nome Leung Bok-Cho e gli insegnò il kung-fu.
Leung Bok-Cho insegnò il Wing Chun ai suoi studenti che lavoravano sulla Red Boat Rossa (Opera della Giunca Rossa).
Fra questi vi erano Wong Wa-Bo, Leung Yee-Tai, Dai Fa Min-Kam.
Casualmente anche Jee Shim Sim-Si si unì alla troupe dell'Opera e insegnò il suo stile di kung-fu.
Quindi, gli stili di Ng Mui e Jee Shim Sim-Si si fusero insieme per formare le nuove tecniche di Wing-Chun.
La storia

Questi maestri ebbero un ruolo importante nell'iniziare alla carriera delle arti marziali i fratelli Yuen (Yuen Chai-Wan e Yuen Kay-San, rispettivamente quarto e quinto figlio di un ricco mercante di fuoci d'artificio di Canton).
Pochi anni dopo, i fratelli vennero inviati al Tempio del Diamante dove per sette anni si dedicarono a perfezionare la loro formazione.
In seguito si unirono all'Armata Cinese per contrastare l'occupazione giapponese.
Nguyễn Tế-Công notò alcune specifiche peculiarità delle arti marziali vietnamite e condusse ricerche nella zona combinando alcune tecniche di Qi-Gong.
Ngô Sĩ-Quý era un amico di Cẩm Thúc-Cường che ammiraa il suo talento nel suonare il violino.
Quindi, Cẩm Thúc-Cường presentò Ngô Sĩ-Quý al maestro Nguyễn Tế-Công e il maestro scoprì che Quý aveva un potenziale eccezionale per il kung-fu.
Da quel giorno, Nguyễn Tế-Công insegnò a Cường e Quý il Vĩnh-Xuân, entrambi avevano 17 anni.

Quý continuò a sviluppare la sua conoscenza dell'arte marziale integrandola con la conoscenza della biologia, insegnando la sua arte a studenti del Vietnam, ma anche ad altri provenienti da Italia, Francia, Israele, Russia...
Nguyễn Tế-Công morì a Saigon nel 1960 e Ngô Sĩ-Quý a Cầu-Giấy, Hanoi nel 1997.
La scuola è portata avanti da suo nipote il maestro Hoàng Quốc Toàn e dai suoi allievi.
Attualmente lo stile è chiamato Ngo Gia (famiglia Ngo) Hoang Phap (metodo Hoang)
Fra gli altri studenti di Nguyễn Tế-Công, c'erano anche Vũ Bá-Quý, Trần Văn-Phùng, Trần Thúc-Tiển, Hồ Hải-Long, Lục Viễn-Khai, etc.
Ad oggi sono tutti morti.
Nguyễn Tế-Công ebbe un figlio ed una figlia che vivono a Saigon (oggi conosciuta come Ho-Chi-Minh city), ma entrambi molto probabilmente non hanno seguito la sua carriera nelle arti marziali.
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